venerdì 11 novembre 2011

Tormento di un dio minore

Cos’è dunque la bellezza
se d’ogni arte è il fine?
Tra le insidie è la più amata,
essenza d’ogni utopia,
ascia su ogni dunque.

(Molecola che sfugge
e sguazza libera nel caos).


Il suo mezzo è un dio minore
di lei un infante eterno
che non conosce freni, né peccati:
ama quanto violenta,
e crea mentre distrugge.
Traccia linee e sentieri
che si fan specchi in cui guardare.

Il sogno che teme o brama un arrivo
non ammette che un solo termine:
il punto in calce al quadrato.

E raccattando parole
da scatole di memoria
le adagia piano a mani giunte
in letti di foglie leggere e crude.

E soffre questo mio dio,
e si tormenta
come un mal d’amore,
per la straziante bellezza del creato,
indecifrabile mistero umano.
che non si ha il potere di svelare.