venerdì 25 novembre 2011

Un maldestro bisogno

E ascolto il tuo dolce sorriso
al il mio maldestro bisogno di calore.
Ché la tua limpidezza è carezza
e grida nel mio silenzioso guscio.

Potremmo un giorno guardare
dalla finestra i colori del mare?
Taci a bocca socchiusa,
come a tentar di fermare
quelle lame radenti le gote
delle mie bambole di bimba.

D’altra parte il tuo vaso antico
porta in grembo la bellezza del vissuto
di chi sogna un poco
senza versare gocce distratte.

Sazierai la mia sete lasciando
che quel vaso saggio e immortale
strabordi del moto delle mie brame?

Il silenzio non si regge.
Deve cadere.
I battiti del tempo attendono immobili.