Si cade ancora su frattaglie di sé stessi
dietro gli angoli di
queste stanze
dietro gli angoli del tuo volto.
Resto sorpresa dalle mille assonanze
e dalle esitazioni che dividono
e arricchiscono l’anima
nella notte calda di respiri.
Mentre dormi nel tuo altrove,
resto in veglia
a disegnare la schiena,
isola di silenzi
che ho imparato ad amare
sola,
nel mezzo d’oceani vacui.
nel mezzo d’oceani vacui.
Ti lascio andare,
ma mi rincontrerai
stupefatto e muto
sulla battigia
dopo attimi di eterno
ad inciampare su di noi.