giovedì 13 novembre 2014

Il poeta e il bancone

Sono un pezzo di legno
una volta pregiato,
ma tu mi abbracci
con i gomiti larghi
perché altro non puoi.

Reggi tra le mani
un bicchiere
quello della staffa,
per diluire il rosso
troppo denso
della sua assenza.

Ah! Se l'avessi amata,
se l'avessi cercata, ti dico
nei tunnel neri e
ricciuti dei suoi capelli
inespugnabili.
Se l'avessi conosciuta...
Ma non l'hai fatto.

Capisco amico mio,
troppo presa era lei
a difendersi da guerre
e da crisi
che non ha avuto mai
e a riempire le cose
di sentimenti
che non erano lei
e non erano te.

No, non cadere.
Sorreggiti pure a me
finché ti va;
così che possa percepire 
ancora un po' la tua anima
e la vostra pena.
 
E ora?
Non hai niente
da offrirti
se non la staffa
stanotte.
Alla tua.