giovedì 13 novembre 2014

Il poeta e il bancone

Sono un pezzo di legno
una volta pregiato,
ma tu mi abbracci
con i gomiti larghi
perché altro non puoi.

Reggi tra le mani
un bicchiere
quello della staffa,
per diluire il rosso
troppo denso
della sua assenza.

Ah! Se l'avessi amata,
se l'avessi cercata, ti dico
nei tunnel neri e
ricciuti dei suoi capelli
inespugnabili.
Se l'avessi conosciuta...
Ma non l'hai fatto.

Capisco amico mio,
troppo presa era lei
a difendersi da guerre
e da crisi
che non ha avuto mai
e a riempire le cose
di sentimenti
che non erano lei
e non erano te.

No, non cadere.
Sorreggiti pure a me
finché ti va;
così che possa percepire 
ancora un po' la tua anima
e la vostra pena.
 
E ora?
Non hai niente
da offrirti
se non la staffa
stanotte.
Alla tua.




martedì 11 novembre 2014

Servomuto

Ho sentito, lo giuro,
un servomuto parlare d'amore
ad una camicia che in silenzio
lo abbracciava leggera.

- Proteggimi nel sogno
dal fumo e dai comignoli e
lasciami volare con gl'occhi
nell'altrove - Diceva.

Ho sentito un servomuto
parlare d'amore ad una camicia,
lo giuro,
di tramonti di sangue e
orizzonti lontani
dove lasciare gli occhi al vento.

Seduti su una pietra
accarezzata dall'acqua,
lei lo abbracciava.



giovedì 6 novembre 2014

Come un giglio



Foto di Annamaria Mazzei


Un fiocco sul tuo viso
quel sorriso ingenuo
profuma di lavanda.
La  tua gentilezza
ammutolisce gli stolti
ripaga i simili.

Ti riconoscerò da lontano
amica cara,
come un giglio
nel campo gonfio
di torba e di guado.
E non sarai sola.

Ché ci son delle volte
in cui non se ne può più
delle banalità del male,
ci provasse ad essere un po' geniale!
  
E si rifugia lei
in una vecchia foto 
sbiadita dal tempo,
dove tutto sembra diverso. 
Tutto in quel silenzio
aderisce all'anima.
Il respiro si fa armonico
diviene storia.

Forse è la materia
di cui siam fatti sogni.
E non sarai sola,
non sarò sola.