Il mio paese è incartapecorito perché ci ha educato a
recepire la parola arte e la parola cultura sempre correlate all’immagine di
passatempo, svago, orpello da mostrare in bella vista. E si rimane delusi quando si scopre di non
essere nati geni. I geni sono coloro che vivono le proprie inclinazioni, artistiche o meno, in forma di vocazione, professione (beruf
dicono i tedeschi) identificabile con l’io proprio, a tal punto dunque da
divenirne malattia e ragion d'essere. Il fare arte e cultura, così come l’usufruirne, in Italia
invece è stato assimilato ai fenomeni psicologici di tipo post-adolescenziale.
Qualcosa che rende istrionica e fascinosa una persona, ma non qualcosa che
può rendere la persona un professionista o un critico esperto di quell’arte,
mai.