Per il mio ventre gonfio
coprirò il capo di cenere
aspettando di essere polvere.
E per le mie folli corse
metterò ganasce alle caviglie.
E si darà gloria alla vita
con la mano tra i capelli
a strappare il bieco timore.
Spenti i riflettori
le luci giacciono
e tace il coro.
Trema il petto
d'un lamento
che non vuole
non deve cantare.
Non ora,
non di sera
non qui.
Sia l'infelicità
preziosa compagna,
a immaginare
nuovi tempi
e spazi.
La libertà è saggezza
ad obbedire ad essa
si va oltre la soglia
del presente infinito.